Un paio di sera fa, discutendo con due miei cari amici (ciao Stefano, ciao Sara!) a proposito di questo blog, mi sono sentito fare una proposta che lì per lì mi ha molto entusiasmato. «Perché», mi hanno detto, «non dedichi una sezione del blog alle “stroncature” di brani o artisti inascoltabili?». Stranamente, non ci avevo mai pensato! Già, perché uno, normalmente, se ha la possibilità di scegliere gli argomenti di cui parlare, sceglie delle cose che reputa interessanti. Mai e poi mai mi sognerei, in condizioni normali, di scrivere un post su Fabri Fibra o – che so – Tiziano Ferro, per il semplice fatto che ho molto di meglio a cui badare.
Quella proposta mi aveva entusiamato, e anche le nostre chiacchiere da bar ne trassero beneficio, visto che dopo un po’ cominciammo ad immaginarci spassosissime recensioni impietose nei confronti di poveri artisti indifesi, vittime del sadico critico musicale (cioè io, nel caso specifico).
Ieri, però, un post di Ernesto Assante mi ha fatto riflettere. In quel post, Assante si sfoga contro i Tokio Hotel, che evidentemente non sopporta proprio, a giudicare da questa sua affermazione: “Si, mi fanno orrore, mi fa schifo la loro musica, non posso guardare foto e video del gruppo, trovo terribile che qualcuno abbia potuto promuoverli e che qualcuno, addirittura, compri i loro dischi o vada ai loro concerti”. Nei commenti al suo post, qualcuno ha fatto notare che se proprio gli fanno schifo, avrebbe potuto semplicemente ignorarli, mentre parlandone (pur se male) ha fatto comunque il loro gioco.
A questo punto mi sono interrogato sull’opportunità o meno di dedicare una parte del blog alle “stroncature”. Dovrei stare al gioco di artisti che non valgono nulla (il cui ragionamento è: in ogni caso, l’importante è che se ne parli)? Oppure dovrei dire le cose come stanno, indicando chiaramente che la musica di tizio o caio è più efficace di un purgante? Sarei curioso di sapere cosa ne pensano i lettori di questo blog, dunque vi invito a dire la vostra attraverso il sondaggio che potete trovare nella colonna di destra. Io non mi farò condizionare, la mia scelta l’ho già fatta.

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