John Stump

Le storie di musicisti “dannati” mi hanno sempre affascinato, così come quelle dei musicisti misconosciuti in vita e glorificati dopo la morte. Al secondo caso appartiene la storia che sto per raccontarvi. John Stump (1944 – 2006) è stato un musicista americano che, pur non avendo mai conosciuto la fama durante la sua vita, ha cominciato ad avere un’aura di genio dopo la morte, grazie soprattutto ad una sua composizione intitolata “Faerie’s aire and death waltz”. La particolarità di questo brano è tutta nella bizzarria dello spartito, che – anche a chi ha poca dimestichezza con la notazione musicale – appare più come musica per gli occhi che come musica per essere effettivamente suonata. Infatti, si tratta di una musica pressoché impossibile da eseguire, se non facendo ricorso ad ampie dosi di fantasia, visto che le notazioni sullo spartito fanno riferimento a cose come “inserimento di noccioline”, “come un dirigibile” o “liberazione dei pinguini”. Per avere un’idea più precisa di ciò di cui si sta parlando, basta dare un’occhiata direttamente allo spartito (cliccare per ingrandire).


Come si può notare, al di là delle bizzarre indicazioni menzionate, la musica stessa è impossibile da suonare, tra semibrevi usate per il loro semplice valore grafico e improbabili tempi di 66/1, tuttavia qualcuno ha provato ad eseguire uno spartito del genere, non senza la leggerezza e l’ironia che una prova del genere richiede. Di seguito potete vedere l’esecuzione a cura del CSMTA (Colorado State Music Teachers Association) – il video può essere visto solo su YouTube: l’esecuzione vera e propria del brano comincia al minuto 3:50.

Di John Stump, autore di questa musica, si sa pochissimo. Sarà anche per questo che un alone di leggenda ha cominciato ad avvolgerlo quando questo brano – composto presumibilmente nel 1994 – ha cominciato a circolare negli ambienti accademici musicali americani, suscitando grande curiosità presso studenti e professori di musica. Poi, con la diffusione di internet, la popolarità di questo brano è aumentata sempre più, arrivando persino a diventare sinonimo di “musica impossibile da suonare”, tout court. Così, su YouTube è possibile trovare brani intitolati “Faerie’s aire and death waltz” che con la composizione di John Stump non hanno nulla a che vedere, ma a cui in qualche modo sono associati per il semplice fatto di essere considerati come “impossibili da suonare”. Il più popolare è il video seguente (in realtà un plagio di “U.N. Owen was Her” di Junya Ota, musica per il videogioco “Touhou 6 – Embodiment of the Scarlet Devil”).

Nonostante la curiosità suscitata, John Stump è rimasto sempre nell’ombra, fino a quando suo nipote Greg – quattro anni dopo la morte dello zio – ha deciso di diffondere alcune informazioni che lo riguardano attraverso il suo blog. È a questo punto che la storia diventa affascinante. Greg non aveva partecipato alla cerimonia funebre dello zio, ma i suoi genitori – che vi erano andati – tornarono con alcuni ricordi, tra cui una copia dello spartito di “Faerie’s aire and death waltz”. John Stump aveva lavorato per quasi tutta la vita come copista musicale, quindi Greg non era stupito dal fatto che lo zio potesse aver creato questa specie di falso brano musicale, ispirato dalla grande creatività che lo aveva sempre contraddistinto. Ciò che lo stupì, invece, era l’aver scoperto che questo brano fosse una sorta di leggenda nell’ambiente dei musicisti, nonostante lo zio John non ne avesse mai fatto menzione in famiglia. Dopo aver ricevuto la copia di “Faerie’s aire”, infatti, Greg la mostrò a un suo amico musicista (Samuel Joseph Smythe) e questi gli raccontò di aver già visto quel pezzo quando era uno studente di liceo, sulla bacheca dalla sala di musica… a Washington! Mostrando lo spartito ad altri musicisti, ottenne la stessa risposta: tutti conoscevano questo brano, ma nessuno sapeva alcunché del compositore. Per questo motivo Greg ha deciso di diffondere alcune informazioni sullo zio, quel beffardo, ironico e timido compositore di cui nulla si sa. Dunque, tramite Greg, possiamo sapere quanto segue.

  • John è nato da Homer e Mildred Stump il 24 marzo 1944 a Kansas City, nel Missouri.
  • È cresciuto a Lakewood, in California, studiando composizione e orchestrazione al Long Beach City College.
  • John ha frequentato anche la Cal State University Long Beach, dove ha suonato il corno in un’orchestra diretta da Aaron Copeland.
  • Era un grande fan di molti gruppi musicali (Beach Boys, Carpenters, Olivia Newton-John, Go-Go’s), ma di nessuno tanto quanto i Beatles. Ha persino mandato correzioni alla raccolta di spartiti “The Compleat Beatles“, dei primi anni Ottanta, poiché conosceva minuziosamente sia le canzoni che gli spartiti. Nonostante John amasse tutti i Beatles, Paul McCartney era il suo preferito.
Lettera dell'assistente personale di Paul McCartney a John Stumb

Lettera dell’assistente personale di Paul McCartney a John Stumb

  • Oltre all’esecuzione di “Faerie’s aire and death waltz” già menzionata, l’unica composizione di John Stump ad essere stata suonata in pubblico è un lavoro in tre parti per coro maschile basato sul poema di Dylan Thomas “And Death Shall Have No Dominion” (del quale Greg dice di avere un’incisione su cassetta, da qualche parte), eseguito da un coro al Vedanta Society di Hollywood. John Stumb ha scritto anche “A Suite for Four Trombones and Four Trumpets” e una volta ha detto a Greg di aver scritto una canzone pop per Karen Carpenter (conosceva una sua amica tramite CSULB), ma poi non se ne è fatto nulla.
  • Infine, John era grosso… intendendo con ciò veramente obeso, cosa che può aver contribuito alla sua timidezza in pubblico. Greg racconta che spesso aveva la sensazione che suo zio disdegnasse la società, in un certo senso, e non si curasse di ciò che la gente dicesse di lui. Ma con chi lo conosceva era premuroso, divertente e brillante.
C’è un altro paio di composizioni di cui si ha traccia, cercando su internet. La prima è “String Quartet No. 556(b) for Strings In A Minor (Motoring Accident)”, del 1997, di cui qua sotto si può vedere la partitura e un video con l’esecuzione midi del brano (intitolato “Faerie’s aire and death waltz” solo per attirare visitatori, ma in realtà è il quartetto).

Un altro brano di cui si ha notizia è “Prelude and the Last Hope in C and C# minor”, del 1971. Anche di questo c’è lo spartito, ma nessuna testimonianza audio/video.
Come già detto, le informazioni su questo autore sono scarsissime. La pagina su Wikipedia dedicata a “Faerie’s aire and death waltz” è stata misteriosamente cancellata, e la pagina di Greg rimane quella con il maggior numero di informazioni. Tuttavia, esiste un gruppo su Facebook e anche una fantomatica “pagina ufficiale” (di cui esiste anche un doppione) di cui però non si sa chi sia l’autore (persino Greg ne è all’oscuro).
Con questo articolo spero di aver dato il mio piccolo contributo alla conoscenza di un autore di cui si sa ancora troppo poco, ma che si inserisce in modo molto interessante in quella corrente della musica del Novecento che va da Stockhausen a Cage, da Zappa a Maderna, e che tocca anche il misconosciuto e leggendario John Stump.
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