La cosa bella del continuare a bazzicare i negozi di dischi è che si può essere attratti da elementi di contorno alla musica stessa, come il confezionamento e la copertina di un disco, scoprendo in alcuni casi delle perle di bellezza nonostante l’approccio non proprio razionale. Questo è ciò che mi è accaduto questo fine settimana, con il disco Play di Dave Grohl. Ovviamente – conoscendo l’artista – non è stata una scelta alla cieca, tuttavia in questo caso il modo in cui il disco in vinile si presentava ha avuto il merito di catturare prepotentemente la mia attenzione che altrimenti si sarebbe indirizzata altrove.

Oltre alla bella copertina, infatti, mi ha colpito la fessura diagonale lungo la stessa, che permette di accedere al disco in modo non convenzionale. Una volta aperta in questo modo, la confezione si mostra come nell’immagine sottostante.

Il progetto musicale proposto da Dave Grohl è una composizione rock strumentale di ampio respiro, poiché ha una durata di 23 minuti nei quali l’artista suona tutti gli strumenti: chitarre, basso, batteria, tastiere e percussioni. Il processo creativo messo in atto è quello che coinvolge l’aspetto ludico di un musicista che può avere a propria disposizione un intero studio di registrazione allestito secondo i propri desideri: ci sono ad esempio tre set di batteria, che in effetti si fanno sentire in tutta la loro potenza. Il titolo del brano – Play – si riferisce proprio al rapporto del musicista con il proprio strumento, alla continua sfida nel riuscire a migliorarsi sempre di più. Nel video che documenta la realizzazione di questo progetto l’artista parla dell’importanza di porsi sempre nuove sfide, dando voce anche ad alcuni studenti di musica che raccontano le motivazioni che li spingono appunto a suonare. Subito dopo è possibile ascoltare e vedere l’esecuzione di Play, nelle multiple sessioni che lo compongono.

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