Stamattina, appena sveglio, mi sono recato in bagno per cercare di rinfrescarmi le idee dopo un lungo sonno. Un po’ di acqua in faccia – splish splash – e via: pronto per affrontare un giorno nuovo. Mentre mi sciacquavo la faccia, però, ho sentito un suono provenire dalla strada. Era un suono magico ed ancestrale… possibile che si trattasse del suono di un didgeridoo? «Perché no?!» – mi sono detto – «Qui a Varsavia è pieno di musicisti ambulanti. Sarà sicuramente un suonatore ambulante di didgeridoo!». Quello che risuonava nelle mie orecchie era dunque quello che segue, ovvero un suono di didgeridoo:
«Wow, affascinante!», pensavo. Mi sono avvicinato di più alla finestra, per sentire meglio, ma improvvisamente quel suono antico e carico di mistero rivelò la sua reale essenza in tutta la sua quotidiana banalità:
Non era altro che un comunissimo tagliaerba. Devo dire di esserci rimasto un po’ male: mi piaceva l’idea del didgeridoo ambulante! Peccato: la realtà ha mostrato il suo aspetto più prevedibile, ma almeno la mia fantasia ha dato il meglio di sé. Ad ogni modo, non c’è niente da fare: se uno nasce esteta, da esteta gli tocca vivere! E non ha bisogno di droghe.