La mia prima giornata al Festival Internazionale del Giornalismo è iniziata per me in modo decisamente elettrizzante. Non appena arrivato, infatti, mi sono ritrovato nel bel mezzo di una trasmissione radiofonica di Umbria Radio, intervistato dalla simpaticissima Chiara Colasanti a proposito del mio blog, che ha in programma di offrire ai suoi lettori qualche novità (presto ci saranno maggiori informazioni su questo).
Riguardo al programma della giornata è stato talmente intenso che per forza di cose posso parlare solo degli interventi a cui ho assistito, e che mi sembravano più interessanti.
Si è cominciatao subito con l’intervento di uno degli sponsor del festival, ovvero con Google, che attraverso il suo direttore media outreach Nicholas Whitaker ha promosso i suoi strumenti (Google Trends, ma anche Google+ e YouTube nella seconda conferenza del pomeriggio) che possono essere utili ai giornalisti. In particolare, è da segnalare l’uso di Google Trends per trovare gli argomenti di cui la gente parla, in modo da poter intercettare quelli più discussi con evidenti vantaggi in termini di SEO. Tutti questi strumenti di Google per i giornalisti possono essere trovati su Google.com/mediatools.
Un altro intervento interessante è stato quello di David Dunkley Gyimah sul tema del video giornalismo e nuove narrazioni. Ciò che è emerso dalla sua presentazione è la nuova tendenza del videogiornalismo a usare un linguaggio cinematografico, che ha un impatto molto più emozionante sullo spettatore. La cosa a cui bisogna prestare attenzione usando questo approccio è quella di rimanere fedeli ai fatti, per non far diventare fiction quello che deve rimanere invece un servizio giornalistico.
Nel pomeriggio Pier Luca Santoro ha parlato di gamification, ovvero di uno strumento che attraverso l’uso di un sistema di punti e premi permette di ottenere un maggior numero di attività dei lettori sul sito, incrementando ad esempio il numero di commenti o di visite. La cosa importante, per ottenere risultati del genere, è usare la gamification come un mezzo per generare emozioni positive, così come accade in qualsiasi gioco.
Di giornalismo e creatività ha parlato Karel Van Der Berg, che ha rimarcato come la creatività si basi sulla rottura degli schemi. Oltre alle classiche domande alla base del giornalismo (cosa, chi, dove, quando, perché, e anche come), bisognerebbe chiedersi anche cosa (chi, dove, ecc.) altro, in modo da trovare associazioni con altri contesti.
In serata l’evento di grande richiamo è stato quello di Don Luigi Ciotti e Gian Antonio Stella, che hanno parlato di corruzione.
Ora sta per cominciare la seconda giornata, che mi accingo a seguire per poterla documentare nell’articolo di domani.
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